Marta
FISIOTERAPISTA
Ciao, sono Marta, fisioterapista laureata nel 2022 presso l’Università di Bologna con una tesi dal titolo “Il ruolo del casting nella riabilitazione del soggetto neurologico: una scoping review”. Questo elaborato è stato il frutto di un percorso universitario molto stimolante in vari ambiti che mi ha portata infine a scegliere quello neurologico come tema di tesi e di lavoro.
In precedenza, ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Biomedica presso l’Università di Bologna con una tesi dal titolo “Attivazione muscolare di gastrocnemio e tibiale anteriore durante il cammino: analisi bilaterale in soggetti con malattia di Parkinson”. Questa formazione mi ha portata ad ottenere nozioni complementari e utili al mio lavoro attuale di fisioterapista: dal funzionamento dei macchinari per la diagnostica, alla conoscenza dei biomateriali con cui sono realizzate, ad esempio, le protesi.
Attualmente sto frequentando la Escuela Osteopatia Madrid (EOM Italia): ho appena concluso il Master Universitario in Osteopatia nei Disturbi Neuro Muscolo Scheletrici, erogato in convenzione con l’Università degli Studi di Verona, e proseguirò per altri tre anni con la scuola EOM Internazionale per approfondire la conoscenza dei principi dell’osteopatia del sistema muscolo scheletrico mediante lo studio del cranio, del sistema nervoso vegetativo, fasciale e dei vari organi e apparati viscerali.
Ho scelto di lavorare con pazienti affetti da patologia neurologica affascinata dallo spirito tenace e indomito di molte persone incontrate durante i tirocini, in particolar modo nell’Istituto di Montecatone – Ospedale di Riabilitazione e all’Ospedale Nuovo Santa Maria della Scaletta di Imola – Medicina Riabilitativa. In tutti i progetti riabilitativi cui ho potuto contribuire mi ha conquistata in particolare un obiettivo comune tra l’equipe riabilitativa e i pazienti: il raggiungimento della massima autonomia nelle attività della vita quotidiana. Questo non significa solo indipendenza nelle attività di igiene o nei trasferimenti, fattori indubbiamente fondamentali, ma rappresenta la possibilità per i pazienti di tornare a percepirsi intimamente se stessi dopo una diagnosi e continuare a percepirsi tali, nel tempo, nonostante essa. Sto quindi cercando di fare di questo obiettivo il centro della mia professione e dei miei interventi di fisioterapia.
Oltre al lavoro di fisioterapista sono un’inguaribile sportiva: potenzialmente praticherei tutti gli sport inventati ma, fino ad adesso, mi sono concentrata su quelli considerati “minori”. Dopo ginnastica ritmica, ultimate frisbee e rugby, ultimamente nelle mie settimane, così come nel mio cuore, ci sono l’arrampicata e la boxe. Ritengo sia importante praticare regolarmente attività fisica per conoscersi meglio, sia fisicamente che mentalmente, e per avere uno spazio proprio in cui scaricarsi per poi ricaricarsi. Inoltre, consigliando a tutti i miei pazienti di fare attività fisica con costanza, devo sicuramente dare il buon esempio!!
Essenzialmente mi nutro di interazioni umane: l’incontro con il paziente deve sempre essere, per me, uno scambio continuo di emozioni, stimoli, conoscenze e anche risate. Lavorare in un clima sereno in cui paziente, caregiver e terapista si trovano in sintonia è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Nella relazione tra fisioterapista e paziente risiede il segreto per una riabilitazione efficace e anche divertente.
