In questo paradiso tra le colline modenesi il protagonista è l’aceto balsamico tradizionale di Modena. E’ un esperienza da vivere a 360°, in tutta la filiera: dalla vigna, per la produzione dell’uva e del mosto, all’invecchiamento nelle botti tradizionali, fino alla tavola, con i piatti serviti nell’agriturismo della famiglia Sereni.
L’Acetaia Sereni è un’azienda che mira al futuro ma con solide basi nel passato.
La tenuta è collocata nel paese di Marano sul Panaro, tra le suggestive colline di Villabianca, in provincia di Modena. Venendo da Vignola la strada si fa dolcemente in salita e si è circondati da colture vinicole e oliveti. Questa zona è un’oasi di pace, una zona che non conosce inquinamento industriale.
“Qui il succedersi degli accadimenti atmosferici ripete, inalterato, l’antico corso che da secoli serve da indissolubile supporto alla naturale produzione e maturazione di uno straordinario Aceto Balsamico”: così ci saluta Francesco, 24 anni e secondogenito della famiglia Sereni, con un grande sorriso e un forte amore e passione per quello che fa.
Ci accoglie nella sala delle degustazioni dove ci spiega come vengono eseguite le visite guidate e le esperienze sensoriali.
Tutte le visite avvengono su appuntamento, per piccoli gruppi, la prima è prevista alle 10.30, anche in inglese e durano circa 1 ora.
L’acetaia è aperta tutto l’anno, 7 giorni su 7.
Esistono 3 tipologie di visite:
- Classica (con degustazione aceto balsamico)
- Classica + light lunch (degustazione + finger-food a base di mortadella, parmigiano, ecc.. presso la sala degustazione)
- Visita classica + pranzo in agriturismo
La bellezza di quest’acetaia è che è possibile visitarla partendo dal vigneto aziendale fino al prodotto finito, passando per la pigiatura dell’uva, la cottura dei mosti e l’invecchiamento in botti di legni pregiati.
Al primo piano è presente la sala dedicata all’aceto tradizionale di Modena DOP (l’Acetaia Sereni è stata la prima acetaia a ricevere questa importante certificazione, nel 2000) e IGP. Sono presenti 1800 botti, tutte fatte a mano dalla ditta Renzi, la Ferrari delle botti! Qui è presente la batteria più lunga al mondo, con 30 botti.
Abbiamo scoperto che quando si avvia una batteria la si dedica ad un avvenimento importante, ad esempio un matrimonio o una nascita. Sulla botte si imprime la data dell’avvenimento e l’aceto invecchia seguendo la vita della persona a cui è dedicato. L’aceto più vecchio è nella botte più piccola; una volta all’anno si toglie la parte dedicata al consumo e si rabbocca la botte con quello dell’anno successivo. Inoltre sul foro della botte viene posto un sasso del fiume Panaro che scorre qui vicino: se il sasso si corrode l’aceto presenta la giusta acidità.
E queste sono solo alcune delle perle che Francesco ci ha regalato!
Francesco in questa sala ci ha incantato con diverse storie relative ad alcune botti (fatevele raccontare!!) e inoltre ci ha raccontato la storia d’amore di nonna Santina e del fattore Celestino, una chicca da non perdere. E’ grazie a lei che è stata condotta la vecchia acetaia di famiglia con scrupolo e con la più antica adesione alla più antica tradizione.
Fu nonna Santina, entrata per matrimonio a far parte della famiglia Sereni, che iniziò, come molte “rezdore” modenesi, a custodire l’acetaia. Santina ogni anno produceva qualche litro di aceto balsamico che serviva come condimento per l’uso domestico. Il figlio di Santina, Attilio, commerciante di frutta, lavoro tipico nella terra delle ciliegie, appassionatosi a questo prodotto così particolare, iniziò a comprare qualche botte in più e a continuare la produzione famigliare di aceto balsamico.
Attilio otteneva ogni anno una piccola quantità di prodotto che serviva non solo alla famiglia, ma anche da regalare ad amici, colleghi e clienti. Fu nel 1982 che il figlio di Attilio, Pier Luigi, intuì le grandi potenzialità di questo “oro nero” modenese e iniziò la vendita.
Una vendita che oggi raggiunge tutto il mondo!
Non si può non fare almeno un salto!!
La sala delle botti tradizionali è aperta e segue l’andamento climatico esterno, raggiungendo i 38° in estate e i 0° in inverno. Lo sbalzo aiuta il processo di acidificazione.
A piano terra troviamo la zona produttiva, organizzata nelle 3 sale: cottura, invecchiamento, imbottigliamento. E’ inoltre presente un frantoio per la produzione dell’olio extravergine d’oliva di Modena.
Tutta l’uva proviene dai loro 25 ettari di vigneto (Trebbiano e Lambrusco).
Se si vuole fare una passeggiata si può andare verso l’agriturismo, oppure basta prendere la macchina e in 1 minuto si è arrivati.
Il sentiero che porta all’agriturismo è immerso nel verde , è in sterrato e in leggera pendenza.
L’agriturismo presenta un menù tradizionale che segue le stagioni e con prodotti di loro produzione, dalle confetture, alle verdure del loro orto fino alle crescentine e ai tortelloni.
E’ presente una bellissima piscina e sono a disposizione camere per poter alloggiare.
Questa è una bellissima occasione per apprezzare la cucina emiliana tradizionale immersi in un’oasi di pace e tranquillità, assaggiando il vero aceto balsamico di Modena.
Se vuoi maggior informazioni puoi visionare il loro sito https://acetaiasereni.com/it/
Visita eseguita il 12 maggio 2020, LIVELLO B.
Se vuoi sapere i dettagli richiedi alla nostra mail il report di accessibilità brevettato dell’Acetaia Sereni.
Deborah
Io sono Deborah , sono tante cose ma sono soprattutto un’inguaribile sognatrice!!
Sono una fisioterapista e da quasi due anni coordinatrice presso la Medicina Riabilitativa dell’ospedale di Vignola (esatto, il paese famoso per le sue ciliegie e per la torta Barozzi!!) e da quest’anno docente presso l’UNIMORE con insegnamento della riabilitazione delle patologie neurologiche... [more]