Voglia di fresco? Stanchi di domeniche al centro commerciale per godersi l’aria condizionata? L’alternativa ve la offriamo noi: una bella gita fuori porta sugli Appennini di Modena, tra passeggiate totalmente accessibili alle freschissime cascate del Doccione e, per i più avventurosi, un buonissimo e meritato ristoro al rifugio Taburri, a 1220 m.

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Ma partiamo dall’inizio: si procede da Vignola lungo la strada del fondovalle del Panaro, che corre parallela al fiume omonimo. Gli scorci sono bellissimi, con l’acqua azzurrissima del fiume che scorre alla vostra sinistra, il verde dei boschi e i borghi arroccati in alto.

Siamo alle pendici del monte Cimone, che svetta con i suoi 2165 m., il più alto di tutto l’Appenino settentrionale.

A Fanano si prosegue seguendo le indicazioni per Fellicarolo (piccola curiosità: Fanano è gemellato con una cittadina dell’Alaska, Fairbanks: sapete perché? All’inizio del 1900 un povero ragazzo di Fanano, tale Felice Pedroni, emigrò in Alaska in cerca di fortuna e trovò una ricca miniera d’oro che gli permise di fondare la città di Fairbanks. Da allora fu soprannominato Felix Pedro e tutt’oggi ogni anno in Alaska viene ricordato durante i “Golden Days”, dove si elegge il sosia del baffuto fananese).  Per saperne di più trovate qui maggiori informazioni..

Superato il piccolo borgo di Fellicarolo la strada sale dentro il bosco e si arriva alle cascate del Doccione. Il parcheggio per i disabili è proprio all’inizio del sentiero, ma non sono presenti le strisce a terra.

doccione

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Si prosegue lungo rampe in sterrato e ponticelli di legno: il sentiero è lungo circa 300 m, largo, protetto da una staccionata, un po’ difficoltoso all’inizio (attenti a prendere la prima rampa a sinistra) ma percorribile tranquillamente in carrozzina elettrica o con l’accompagnatore.

Vi immergerete nel verde, nel fresco del bosco, nel rumore dell’acqua, scavalcando ruscelli e cascatelle, finché una passerella tutta in legno vi porterà ad una balconata ai piedi della grande cascata del Doccione, 120 metri di altezza, di cui 24 di salto verticale. E qui il cuore vi esploderà!! Fate il pieno di fresco: approfittatene!!

 

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Proprio alle cascate del Doccione termina la strada asfaltata, ma per i più avventurosi il nostro consiglio di cuore è quello di proseguire lungo la sterrata per qualche altro centinaio di metri e salire fino al rifugio Taburri: non è indispensabile una macchina fuoristrada ma basta un po’ di pazienza per schivare le buche e affrontare le asperità del tracciato; sicuramente non la consigliamo a chi viaggia con un’autovettura con il pianale ribassato. Quindi, occhio: vi abbiamo avvertiti!

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Ma arrivati quassù lo spettacolo ripaga ogni disagio.

Il rifugio Taburri si trova a 1220 m. su una conca verde ai piedi del Libro Aperto, che svetta sopra di voi con i suoi 1937 m. Un bellissimo prato verde antistante, facilmente raggiungibile, dotato di panche e ombrelloni vi consentirà di godere a pieno del panorama e di tutta la tintarella estiva che volete collezionare.

Se invece puntate l’ombra, alla sinistra del parcheggio, accessibile superando una rampa un po’ ripida e non sempre libera (aimè), troverete un bel boschetto, con panche, tavoli per l’area picnic, barbecue per una grigliata succulenta e una limpidissima fontanella d’acqua. Insomma: fresco, tranquillità e un buon libro … cosa si può volere di più?

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Ma se lo stomaco reclama le vostre attenzioni entrate nel rifugio e godetevi la vera cucina di montagna, con tortelloni fatti in casa, zuppe di legumi, taglieri di salumi e tigelle e infine i dolci rigorosamente della casa.

Vi abbiamo convinti? Fate un salto quassù

Visita eseguita il 18 luglio 2020, LIVELLO B.

Se vuoi sapere i dettagli richiedi alla nostra mail il report di accessibilità brevettato del rifugio Taburri.


Deborah

Io sono Deborah , sono tante cose ma sono soprattutto un’inguaribile sognatrice!!
Sono una fisioterapista e da quasi due anni coordinatrice presso la Medicina Riabilitativa dell’ospedale di Vignola (esatto, il paese famoso per le sue ciliegie e per la torta Barozzi!!) e da quest’anno docente presso l’UNIMORE con insegnamento della riabilitazione delle patologie neurologiche... [more]

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